Incentivi per la vendita di prodotti sfusi o alla spina | Confcommercio

Incentivi per la vendita di prodotti sfusi o alla spina

E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del cosiddetto “Decreto Clima”. Fra le misure contenute, quella per l'incentivazione di prodotti sfusi o alla spina.
La disposizione conferma, in via sperimentale, il contributo a fondo perduto a favore di esercenti commerciali di vicinato e di media struttura per incentivare la vendita di detergenti o prodotti alimentari, sfusi o alla spina. Nel passaggio parlamentare il contributo è stato esteso anche agli esercenti di grandi struttura.
INFO: Area Normativa Confcommercio Umbria, tel. 075.506711, m.martini@confcommercio.umbria.it
mercoledì 18 Dicembre 2019 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Il contributo è pari alla spesa sostenuta per attrezzare gli spazi dedicati a tale tipo di vendita al consumatore finale oppure, grazie a una modifica approvata nel corso dell’esame al Senato, per l’apertura di nuovi negozi che prevedano esclusivamente la vendita di prodotti sfusi.

Viene confermato che il contributo è attribuito, nell’ordine di presentazione delle domande, a copertura della spesa sostenuta e comunque nella misura massima di 5.000 euro.
Il contenitore offerto dall’esercente dovrà essere riutilizzabile e rispettare la normativa vigente sui materiali per uso alimentare.
Una modifica importante intervenuta rispetto all’articolato originario del decreto è l’introduzione, per il consumatore, della possibilità di poter utilizzare contenitori di sua proprietà, ma solo a determinate condizioni: dovranno essere riutilizzabili, puliti e idonei all’uso alimentare. Inoltre, l’esercente potrà rifiutare l’uso di contenitori che ritenga non idonei.

Viene confermato che le modalità di attuazione delle disposizioni sono demandate ad un decreto del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, d’intesa con il Ministro dello sviluppo economico e sentita la Conferenza unificata, da emanarsi entro il termine di sessanta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.
Il decreto ministeriale dovrà, tra l’altro, prevedere specifiche verifiche che permettano di rilevare che l’attività di vendita sia svolta per un periodo minimo di tre anni, a pena di revoca del contributo.
Viene confermato, infine, che l’incentivo è concesso nel rispetto dei limiti e delle condizioni posti dalle norme europee in materia di aiuti “de minimis“.