Saldi estivi 2019, in Umbria si parte il 6 luglio
I saldi estivi quest’anno avranno inizio in Umbria sabato 6 luglio per un periodo di 60 giorni di calendario e termineranno quindi il 3 settembre.
Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio, quest'anno per l'acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media poco meno di 230 euro – circa 100 euro pro capite, per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro.
Info: Area Normativa Confcommercio Umbria, Michela Martini, tel. 075.506711 m.martini@confcommercio.umbria.it
Valore dei saldi estivi per l’abbigliamento e le calzature – 2019, secondo l’Ufficio Studi Confcommercio
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Valore dei saldi estivi (miliardi di euro) |
3,5 |
Numero famiglie italiane (milioni) |
26,0 |
Numero famiglie che acquista in saldo (milioni) |
15,6 |
Acquisto medio a famiglia per saldi estivi (euro) |
224 |
Numero medio dei componenti di una famiglia |
2,3 |
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE FEDERMODA UMBRIA
I saldi estivi valgono circa il 12% dei fatturati dei fashion store.
L’auspicio di Federmoda Confcommercio è, quindi, che almeno in questi saldi riparta la corsa allo shopping e si possa riscontrare una ripresa dei consumi, anche se i commercianti possono solo sperare di ‘fare cassa’, ma non certo di recuperare una stagione mai partita a causa soprattutto delle condizioni climatiche, che incidono in modo decisivo in questo comparto.
Di certo – come sottolinea il presidente Federmoda Umbria Carlo Petrini – quest’anno più che mai i consumatori hanno a disposizione un grandissimo assortimento di merce a prezzo scontato, e dunque la possibilità di fare autentici affari. Ma lo stesso Petrini sposta l’attenzione su un aspetto più strutturale: “E’ necessario rivedere le modalità e il periodo dei saldi, in modo da adeguarli alle nuove dinamiche ed esigenze del mercato”, dichiara. E proprio da Federmoda Umbria è partita una proposta in questo senso, che l’associazione nazionale sta valutando con grande attenzione e su cui si pronuncerà ufficialmente entro fine luglio, decidendo se farla propria. Una proposta ispirata dalla convinzione che così come sono oggi i saldi non sono più adeguati e gestibili, causa anche il proliferare di offerte e promozioni a ridosso, che generano tanta confusione nei consumatori.
Federmoda Umbria lancia dunque l’idea di saldi “rimodellati”, ma il “no” è assoluto e convinto per la liberalizzazione, di cui spesso di parla come soluzione estrema: “Sarebbe una scelta sbagliata per tutti – conclude Petrini – imprese e consumatori, che a quel punto non saprebbero davvero più come orientarsi”.
LE REGOLE DA SEGUIRE
La comunicazione di inizio saldi da inoltrare al Comune non è più necessaria.
I cartelli devono indicare l’esatta tipologia ed il periodo di svolgimento.
Il cartellino dei prezzi deve contenere:
- il prezzo praticato prima della vendita di fine stagione;
- il nuovo prezzo;
- lo sconto praticato espresso numericamente o in percentuale.
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 130 e ss. Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Si ricorda inoltre che l’esposizione sulle vetrine dei cartelli con scritte come “saldi” può comportare l’assoggettamento dell’imposta sulla pubblicità. Infatti secondo quanto disposto dal D.Lgs. 507/1993, art. 17 per usufruire dell’esenzione al pagamento dell’imposta di pubblicità i cartelli o locandine non devono superare la superficie complessiva di mezzo metro quadrato per ciascuna vetrina o ingresso.
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