Via libera al Decreto Dignità. Le misure di maggiore interesse per le imprese | Confcommercio

Via libera al Decreto Dignità. Le misure di maggiore interesse per le imprese

Il Senato ha approvato in via definitiva il c.d. Decreto Dignità, con 155 voti favorevoli e 125 contrari. Molte le novità, dal ritorno dei voucher per agricoltura e turismo al cambiamento delle regole sui contratti a termine. Confcommercio preoccupata per le disposizioni in materia di lavoro. 
mercoledì 8 Agosto 2018 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Diverse altre le novità introdotte, dai voucher per gli alberghi, il periodo transitorio per i contratti a termine in essere, l’esenzione delle famiglie dal costo aggiuntivo dei rinnovi dei contratti per colf e badanti.

Confcommercio su DL Dignità: preoccupazione per disposizioni sul lavoro

Confcommercio esprime preoccupazione per le disposizioni contenute nel Decreto Dignità, in particolare quelle sui contratti a termine, che non renderanno più fluido il mercato del lavoro e non aumenteranno l’occupazione, mentre sicuramente si incrementeranno i costi e il contenzioso per le imprese.

Grande perplessità, inoltre, per la timida estensione dei voucher solo nelle attività ricettive, escludendo una parte rilevante del turismo, nonché il commercio e i servizi. Questo il commento di Confcommercio-Imprese per l’Italia al Decreto Dignità approvato oggi in via definitiva al Senato.

In materia fiscale, – continua la nota  – Confcommercio accoglie con favore il rinvio al 1° gennaio 2019 dell’obbligo della fatturazione elettronica per i distributori di carburante e l’esclusione dei professionisti dall’applicazione dello split payment.

Le  principali misure del nuovo testo del decreto

BONUS PER ASSUNZIONI STABILI – Prorogato nel biennio 2019-20 il bonus assunzioni al 50% dei contributi fino gli under 35 (non solo per gli under 30 come previsto dalle vecchie norme). Lo sconto vale per tre anni, tetto massimo 3.000 euro. Dovrebbe favorire 62mila nuove assunzioni nel biennio.

PIU’ ASSUNTI A CENTRI IMPIEGO: le Regioni dovranno dedicare una quota delle loro nuove assunzioni a rafforzare gli organici

CONTRATTI A TERMINE PIU’ CORTI E COSTOSI, TORNANO CAUSALI: massimo 24 mesi per il tempo determinato, dopo i primi 12 vanno indicate le causali, senza il contratto diventa automaticamente stabile. Ogni rinnovo a partire dal secondo ha un costo contributivo aggiuntivo dello 0,5%, escluso il lavoro domestico. Ridotte da 5 a 4 le proroghe. La stretta vale anche per i contratti a termine in somministrazione, esclusi i portuali.

PERIODO TRANSITORIO FINO AL 31 OTTOBRE – La stretta non si applicherà subito anche ai contratti in corso, ma scatterà da novembre. Fino al 31 ottobre rinnovi e proroghe di contratti in corso potranno essere firmati secondo le vecchie regole.

SALE INDENNITA’ LICENZIAMENTO, ANCHE CON CONCILIAZIONE: In caso di licenziamento illegittimo le indennità passano da a minimo di 6 a un massimo di 36 mensilità. Ok a una modifica che aumenta l’indennità anche in sede di conciliazione (3-27 mesi).

PRESTAZIONE OCCASIONALE (ex VOUCHER) FINO A 10 GIORNI, ANCHE PER GLI ALBERGHI – esteso a piccoli alberghi e strutture ricettive del turismo fino a 8 dipendenti (non più 5) l’utilizzo del c.d Presto, ovvero le nuove prestazioni occasionali (ex voucher) di durata massima 10 giorni, anziché 3. Come già previsto potranno essere utilizzati come forma di pagamento per il lavoro di pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito. Semplificato l’utilizzo per l’agricoltura. Si ricorda però che non è stato reintrodotto i lavoro accessorio e che l’attivazione del Presto deve essere fatta sempre tramite il portale dell’Inps (e non come i vecchi voucher acquistabile presso i Tabacchi)  

A CHI DELOCALIZZA MULTE DA 2 A 4 VOLTE I BENEFICI: sanzioni da 2 a 4 volte i benefici per le aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti. Meccanismo di ‘recapture’ per l’iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti. Scatta la revoca anche per gli aiuti legati a impatti occupazionali davanti a un taglio del 50% dei posti di lavoro.

GIOCO COME SIGARETTE, NUOCE A SALUTE E SERVE TESSERA – Logo ‘no slot’ per chi elimina le macchinette, tessera sanitaria obbligatoria per giocare, come per le sigarette, e scritta, anche sui Gratta e Vinci, “il gioco nuoce alla salute”. Tra le  novità anche un maggiore aumento del Preu per finanziare il bonus assunzioni. Inasprite le sanzioni per chi viola il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo, che dal 2019 anche per le sponsorizzazioni: previste multe del 10% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità, da un minimo di 50.000 euro”. Salvi i contratti in essere per non più di un anno.

INTERVENTI LIGHT SU SPESOMETRO E SPLIT PAYMENT: stop al trattenimento diretto dell’Iva da parte dello Stato per i professionisti. Il calo del gettito è coperto sempre dal rincaro del Preu sui giochi e da fondi Mise e Mef. Rinviate le scadenze dello spesometro. Entra nel decreto anche il rinvio dell’obbligo  di fattura elettronica per i benzinai al primo gennaio.

STOP ALLO SCOPO DI LUCRO NELLO SPORT DILETTANTISTICO – Il dl cancella la disciplina voluta dall’ex ministro Lotti con l’ultima legge di bilancio che consentiva di esercitare lo sport dilettantistico anche a scopo di lucro.

COMPENSAZIONE CREDITI-DEBITI ANCHE QUEST’ANNO – Con un emendamento a firma Baldelli (FI), è stata concessa a imprese e professionisti la possibilità anche nel 2018 di compensare le  cartelle esattoriali con i crediti fiscali con la p.a.