Spoleto, associazioni compatte contro l’aumento della TARI
Associazioni d’impresa del commercio, turismo, servizi e artigianato di Spoleto unite in una dura presa di posizione contro l’aumento della Tari deliberato dal Comune. Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, ConSpoleto, Federalberghi e Fipe-Pubblici Esercizi bocciano una scelta che giudicano immotivata e penalizzante.
“Questi aumenti – dichiarano in modo unanime i presidenti Tommaso Barbanera (Confcommercio), Fabio Mattioli (Confartigianato), Mauro Storri (Confesercenti), Carlo Dello Storto (ConSpoleto), Filippo Tomassoni (Federalberghi), Paolo Martellini (Fipe) – arrivano senza alcun coinvolgimento preventivo da parte dell’amministrazione delle associazioni di categoria, che hanno più volte espresso pubblicamente il loro “no”, e a fronte di una qualità del servizio inefficiente. Dal 2020 ad oggi l’imposta è aumentata in media del 30%, un incremento era già stato deciso subito dopo l’emergenza Covid, e ora ci risiamo. Le aziende non possono essere usate come bancomat per ripianare i conti o tamponare le conseguenze di una gestione inadeguata, tanto più in un momento che continua ad essere difficile per tanti settori e in un territorio che vive ormai da anni una situazione di declino economico. Stesso discorso vale anche per le famiglie, il cui potere di acquisto è diminuito pesantemente a causa dell’inflazione. È una situazione inaccettabile! Le imprese sono esasperate: aumentando tasse e imposte in modo esponenziale c’è il rischio che non ce la facciano più a pagare, e così anche per il bilancio comunale i conti non torneranno!”.
Le associazioni chiedono chiarezza anche sulla raccolta differenziata e sulla destinazione degli introiti che essa genera o dovrebbe generare.
“Sulla Tari – concludono i presidenti – vogliamo l’attivazione di un tavolo permanente e ci attendiamo che il Comune mantenga le promesse fatte in campagna elettorale circa l’avvio di un confronto costante sulle tematiche che riguardano la città, le imprese, lo sviluppo del territorio. Promesse che ad oggi sono rimaste completamente lettera morta”.
Alcuni esempi di rincari dell’imposta TARI per categoria di attività/anno 2023 rispetto al 2020:
- Negozi di abbigliamento calzature librerie, cartolerie ferramenta etc.: +33
- Bar, caffè, pasticceria: +26.2%
- Alberghi con ristorazione: +26,1%
- Ristoranti trattorie, osterie, pizzerie, pub: +25,2%
- Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari: +26,2%
- Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista: +24,2%
- Attività artigianali di produzione di beni specifici: +47,1%
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