Etichettatura imballaggi nell’export, regole e sanzioni
Etichettatura degli imballaggi nell’export: il gran numero di regole, diverse a seconda dei Paesi con cui si intrattengono rapporti commerciali, può creare una lunga serie di problemi alle imprese e il rischio di incorrere in sanzioni pensanti.
A chiunque immetta sul mercato italiano imballaggi privi dei requisiti previsti per l’etichettatura, ad esempio, è infatti applicata una sanzione amministrativa pecuniaria da 5.200 a 40.000 euro.
Per aiutarti a far luce su questo complesso argomento, Confcommercio Umbria organizza un seminario tecnico.
26 OTTOBRE, SEMINARIO SULLE NUOVE REGOLE
“Etichettature imballaggi nell’export, scopri le novità e come evitare sanzioni”: è il titolo del seminario tenuto dalla dottoressa Anna Rita Costa, specializzata nell’internazionalizzazione delle imprese, che si svolgerà il 26 ottobre nella sede Confcommercio a Perugia (via Settevalli, 320), dalle ore 14:00 alle ore 16:00.
Potrai così confrontarti con i tecnici e i consulenti della organizzazione che risponderanno alle tue domande.
LE NUOVE REGOLE SUGLI IMBALLAGGI
Dal 1° gennaio 2023 tutti gli imballaggi immessi in Italia devono essere opportunamente etichettati secondo nuove regole che intendono facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio dei prodotti.
Intanto puoi commercializzare imballaggi – anche vuoti – che siano stati etichettati (che quindi già siano stampati, o per i quali sia già stata prodotta o apposta l’etichetta) prima del 31 dicembre 2022; oppure gli imballaggi che siano stati acquistati da parte degli utilizzatori di imballaggio prima del 31 dicembre 2022.
L’ETICHETTA AMBIENTALE
Ogni imballaggio deve contenere un’etichetta nella quale siano indicati i componenti con cui ogni parte di quell’imballo è composta e il modo corretto di smaltirli.
Questo vale per tutti gli imballaggi, sia quelli semplici (come le scatole di cartone o di plastica) che quelli composti (come le bottiglie, per cui il tappo e il corpo vanno conferiti in maniera differente).
L’obbligo si applica sia agli imballaggi destinati al settore B2C che a quello B2B e deve riguardare tutti gli elementi separabili manualmente di un imballaggio.
L’etichetta ambientale deve contenere obbligatoriamente:
- il tipo di imballaggio (descrizione scritta per esteso o rappresentazione grafica);
- l’identificazione del materiale usato (con una codifica alfanumerica ai sensi della Decisione 97/129/CE), integrata eventualmente con l’icona prevista ai sensi della UNI EN ISO 1043-1:2002 (imballaggi in plastica), oppure ai sensi della CEN/CR 14311:2002 (imballaggi in acciaio, alluminio e plastica);
- la famiglia del materiale di riferimento e l’indicazione sul tipo di raccolta (se differenziata o indifferenziata).
L’etichetta va collocata sulle singole componenti separabili manualmente e sul corpo principale dell’imballaggio. Laddove le dimensioni non lo consentano, è possibile ricorrere all’utilizzo di QR code o sistemi alternativi che consentano l’utilizzo di applicazioni per dispositivi mobili tramite i quali fornire tutte le informazioni necessarie.
LE REGOLE PER L’ETICHETTATURA AMBIENTALE IN EUROPA
Per quanto riguarda l’export, ogni singolo Paese dell’Unione Europea ha sviluppato proprie linee guida relative all’etichettatura dei prodotti allo scopo di dare al cittadino indicazioni sul giusto smaltimento dell’imballaggio. Stiamo parlando della Responsabilità Estesa del Produttore, che rappresenta uno strumento centrale per il conseguimento degli obiettivi di economia circolare.
La normativa varia da nazione a nazione ed è ancora in evoluzione.
LO SPORTELLO AMBIENTE E’ A TUA DISPOSIZIONE
Per ogni approfondimento sul tema dell’etichettatura degli imballaggi, rivolgiti allo Sportello Ambiente di Confcommercio Umbria che può seguirti anche nella creazione di un’etichetta in base al Paese di destinazione ed al tuo settore merceologico.
Sportello Rifiuti e Ambiente Seac Confcommercio Umbria
dott.ssa Amanda Calisti – Tel. 075 506711
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