Payback sanità, Il Tar del Lazio solleva la questione di costituzionalità
Nuovo capitolo sulla questione payback sanità, che da mesi agita il settore delle imprese fornitrici di dispositivi medici e ospedalieri.
Secondo questo meccanismo dovrebbero infatti restituire un importo pari al 50% delle spese in eccesso effettuate dalle singole Regioni, mettendo così a rischio anche in Umbria la sopravvivenza di decine di attività e l’efficienza e tempestività delle forniture.
A poche ore dalla scadenza del 30 novembre sono infatti intervenute alcune ordinanze del TAR del Lazio che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale e disposto l’immediata trasmissione degli atti alla Suprema Corte.
Secondo il TAR, infatti, con riferimento in particolare agli artt. 3, 23, 41 e 117 della Costituzione la norma del 2022 che ha definito il tetto di spesa regionale per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, viola i profili dell’affidamento, della ragionevolezza e dell’irretroattività, perché va ad incidere su rapporti contrattuali già chiusi. Quindi “le scelte legislative potrebbero risultare irragionevoli sotto molteplici profili”.
Per le imprese che hanno presentato ricorso – in Italia circa 1800 – viene quindi per il momento sospeso, ma non annullato il pagamento per gli sforamenti del tetto di spesa per gli anni 2015-2018, pagamento la cui scadenza era stata spostata a fine ottobre e poi ancora al 30 novembre.
Grande soddisfazione per questo pronunciamento da parte di ASFO Umbria, l’Associazione Fornitori Ospedalieri aderente a Confcommercio Umbria.
“Il TAR – sottolinea il presidente ASFO Paolo Palombi – ha avvalorato moltissime delle istanze di incostituzionalità avanzate dalle imprese nei loro ricorsi e questo è un indicatore molto importante circa la loro fondatezza, anche se ovviamente nel merito dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale. Speriamo che il Governo ne prenda atto e decida per il superamento definitivo del payback. Le aziende chiamate a pagare non sono in grado di farlo, perché si tratta – specie in Umbria – soprattutto di realtà piccole e medie, i cui bilanci non reggerebbero l’impatto del payback. Con grande fatica cercano comunque di assicurare le forniture agli ospedali e alle strutture sanitarie, anche se per molti materiali, data la situazione di totale incertezza, si registrano carenze che possono mettere a rischio la funzionalità di alcuni servizi. Occorre chiarire al più presto questa situazione di incertezza – conclude Palombi – perché comunque ad oggi i pagamenti sono solo sospesi e le aziende in queste condizioni non possono durare a lungo”.
ASFO-Associazione Fornitori Ospedalieri
Confcommercio Umbria
Segreteria: Stefano Ragnacci
Tel. 075.506711
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