Provincia di Perugia, la crisi morde più che mai
I dati dell'Osservatorio congiunturale della Camera di commercio della provincia di Perugia evidenziano come i primi due trimestri del 2014 hanno annullato il pur modesto recupero che si era manifestato nell’ultima parte dell’anno scorso. Produzione, Fatturato e Ordinativi tornano in negativo e le previsioni per il III trimestre restano improntate al pessimismo. Va bene l’export, ma la tendenza positiva sta rallentando e la provincia di Perugia si sta allontantanando dalla media nazionale.
I dati dell’Osservatorio congiunturale della Camera di commercio della provincia di Perugia evidenziano come i primi due trimestri del 2014 hanno annullato il pur modesto recupero che si era manifestato nell’ultima parte dell’anno scorso. Produzione, fatturato e ordinativi tornano in negativo e le previsioni per il III trimestre restano improntate al pessimismo. Va bene l’export, ma la tendenza positiva sta rallentando e la provincia di Perugia si sta allontantanando dalla media nazionale.
L’artigianato è in persistente difficoltà, confermata nel II trimestre 2014, in ulteriore frenata le vendite del commercio. Il settore più penalizzato è quello al dettaglio dei prodotti alimentari, ma anche il non alimentare segna importanti variazioni negative. All’opposto si registrano risultati confortanti per la GDO”.
“In questo 2014 avremmo dovuto rivedere il segno positivo, invece siamo di nuovo in recessione – sottolinea il presidente della Camera di commercio della provincia di Perugia – i consumi non riprendono e ora dobbiamo fronteggiare una spinta deflazionistica ormai conclamata. Perugia è tra le 15 città medio grandi in cui ad agosto 2014 i prezzi sono scesi sotto lo zero a -0,2%: non avveniva dal 1959”.
Ancora il Presidente della Camera di Commercio di Perugia: “Di fronte a una situazione tanto preoccupante occorre una risposta comune ed eccezionale di tutte le istituzioni politiche ed economiche. Dobbiamo far ripartire le imprese perché senza le imprese, non può esserci alcun salto in avanti né in economia né a livello sociale. E’ urgente riattivare un ciclo positivo di investimenti pubblici e privati. A cominciare dal settore dell’edilizia che può ridare forza a tante piccole e piccolissime imprese del nostro territorio. Le banche devono aiutare di più le aziende e dal governo centrale ci aspettiamo che vengano liberate risorse finanziarie vitali per le imprese. E che si punti con decisione ad una vera semplificazione burocratica”.
Osservatorio Congiunturale sul Commercio Provincia di Perugia – II Trimestre 2014
In ulteriore frenata risultano le vendite del Commercio nella provincia di Perugia nel II trimestre dell’anno, con una flessione tendenziale del 3%, a fronte del -1,6% dello scorso trimestre. Il settore più penalizzato è quello al dettaglio dei Prodotti Alimentari, ma anche il Non Alimentare segna importanti variazioni negative. All’opposto si registrano risultati confortanti per la GDO (Grande Distribuzione). Questo è il quadro che emerge dall’Osservatorio congiunturale, realizzato dalla Camera di Commercio di Perugia in collaborazione con Unioncamere Nazionale, su un campione di circa 120 aziende, rappresentativo delle imprese del commercio al dettaglio della provincia di Perugia.
Nel II trimestre 2014 peggiora l’andamento tendenziale delle vendite. E’ pari a -3% la variazione su base annua, quasi il doppio di quella evidenziata nel primo trimestre dell’anno (-1,6%). La variazione provinciale risulta, tuttavia, migliore di quella conseguita dalle altre ripartizioni territoriali di riferimento. Dal confronto territoriale emerge, infatti, che la flessione provinciale è meno accentuata del dato regionale (-3,3%), di quello del Centro (-4,3%) e della media nazionale, che risulta pari a -3,9%.
Il bilancio in rosso delle vendite provinciali è da ricondurre ai risultati negativi registrati dalle imprese del commercio al dettaglio sia di Prodotti Alimentari che di prodotti Non Alimentari. Il segmento alimentare, che in questo trimestre appare il più penalizzato dalle decisioni di acquisto dei consumatori, mostra una variazione tendenziale del -5,2%, peggiore del dato regionale -4,9% ma migliore della media nazionale (-5,8%). In flessione anche per il segmento non alimentare, con una variazione tendenziale del -4%, meno critica se confrontata con il -4,2% regionale e con il -3,8% nazionale. All’opposto la variazione tendenziale della GDO Grande distribuzione conferma la sua crescita, attestandosi a +3%, al di sopra del dato regionale (+2,3%), e certamente migliore della media nazionale, che rimane in campo negativo (-0,5%).
Le previsioni del Commercio
Incoraggianti le aspettative relative ad un anno. Il 22% delle imprese intervistate prevede che entro un anno il mercato risulterà in sviluppo. Il 73% delle imprese segnala, per le previsioni ad un anno, vendite stazionarie. Trascurabile risulta la percentuali delle imprese che si aspettano una contrazione dell’attività (4%) o il ritiro dal mercato (1%). Più favorevoli sono le attese per la grande distribuzione, con il 74% delle imprese che prevede un mercato in espansione.
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