“Chiarezza fino in fondo, per dare certezze ai consumatori e alle imprese”
“Grazie al lavoro dei Nas di Perugia ora sappiamo il nome degli indagati per lo scandalo dei bovini infetti e della chianina contraffatta. Ma ai consumatori questo ancora non basta. Vogliono sapere quali strade hanno percorso queste carni ed essere rassicurati sulla qualità del prodotto", dice Paolo Roselletti, presidente Federcarni della provincia di Perugia Confcommercio.
“Grazie al lavoro dei Nas di Perugia ora sappiamo nome e cognome degli indagati per lo scandalo dei bovini infetti e della chianina contraffatta. Ma ai consumatori nostri clienti questo ancora non basta. Vogliono sapere quali strade hanno percorso queste carni ed essere rassicurati sulla qualità del prodotto che trovano in commercio sul territorio. Siamo di fronte a reati gravissimi e scellerati, poiché mettono a repentaglio la salute dei cittadini, creando allo stesso tempo un clima generalizzato di sfiducia che arriva fino all’ultimo anello della catena, che è il negozio alimentare.”
Paolo Roselletti, presidente Federcarni della provincia di Perugia Confcommercio – che già ieri aveva annunciato la decisione della sua organizzazione di valutare la possibilità di adire le vie legali, a tutela dei consumatori e delle imprese – chiede oggi che sia fatta chiarezza fino in fondo, non solo sulle singole responsabilità, ma anche sui percorsi di questi prodotti.
“Oggi abbiamo aperto la saracinesca con la sensazione di essere in trincea – racconta Paolo Roselletti. “Comprendiamo e condividiamo i dubbi e le perplessità dei nostri clienti e come loro non possiamo accettare che sia messa in discussione la qualità dei prodotti che portiamo sulla nostra tavola.
I nostri macellai continuano a lavorare tutti i giorni, a costo di enormi sacrifici, per garantire la qualità delle carni che offrono ai consumatori. Non ci stanno a essere messi nel calderone dei truffatori e dei disonesti”.
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