Giù il prezzo dell’energia, ma per le imprese benefici ridotti
L'ultimo aggiornamento dell'Indice Costo Elettricità Terziario di Confcommercio indica un aumento del 2,6% per il secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso e un calo, seppur lieve (-0,58%) rispetto al primo trimestre dell'anno in corso.
Cala il prezzo dell’ energia elettrica ma per le imprese i benefici sono ridotti all’osso. E’ quanto emerge dall’ultimo Icet, l’Indice Costo Elettricità Terziario di Confcommercio che registra un aumento del 2,6% per il secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e una diminuzione, anche se lieve (-0,58%) rispetto al primo trimestre dell’anno in corso. L’Indice scende, pertanto, a quota 133,3 punti (contro i 134,1 del primo trimestre 2014) ma rimane ancora molto ampio il divario tra l’andamento dei prezzi all’ingrosso della materia prima energia, misurato dall’Indice Prezzo Unico Nazionale del Terziario, e l’evoluzione del costo delle forniture per le imprese del terziario. Il modesto calo dell’Indice nasconde, tuttavia, variazioni in controtendenza delle componenti che contribuiscono a formare il costo inale della fornitura. In pratica, a fronte delle continue contrazioni del prezzo della componente energia (-9,3% rispetto al primo trimestre 2014, -11% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno), peraltro ai minimi storici dall’avvio dell’indice Icet, rincarano in maniera consistente le altre componenti tariffarie, in particolare i costi di dispacciamento e gli oneri di sistema. Per quanto riguarda le singole tipologie di attività economica, la spesa annua per il profilo ‘Albergo’ risulta pari a 60.256 euro, un livello inferiore di circa 320 euro rispetto al secondo trimestre 2013, quella per il profilo ‘Ristorante’ a 9.049 euro (-38 euro), quella per il profilo ‘Bar’ a 5.412 euro (-27 euro), quella per il profilo ‘Dettaglio alimentare’ a 17.957 euro (-109 euro), e infine quella del profilo ‘Dettaglio non alimentare’ a 4.635 euro (-36 euro).
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