Confcommercio Assisi, no all’aumento delle tariffe dei bus turistici
La Confcommercio di Assisi, insieme alla Federalberghi, esprime netta contrarietà rispetto all'aumento del 21% applicato dal 1° aprile alle tariffe degli autobus turistici in arrivo in città. "Una scelta imposta dall'alto che penalizza il turismo".
La Confcommercio di Assisi, insieme alla Federalberghi, esprime netta contrarietà rispetto all’aumento del 21% applicato dal 1° aprile alle tariffe degli autobus turistici in arrivo in città.
La tariffa fino al 28 febbraio era di 72 euro il primo giorno e si riduceva della metà per i giorni seguenti di permanenza, fino ad un minimo di 16 euro.
Dal 1° aprile la tariffa è schizzata ad 88 euro il primo giorno.
“Tutto questo è inaccettabile – commenta il presidente della Confcommercio di Assisi Sebastyiano Vincenzo Di Santi – i nostri imprenditori sono stufi di essere usati come un bancomat e trattati come sudditi sui quali vengono calate dall’alto scelte su cui non c’è stato un minimo confronto. Noi siamo pronti a mettere in campo manifestazioni di dissenso eclatanti, perché non condividere con gli operatori economici azioni che ipotecano il futuro e la sopravvivenza delle attività turistiche, non coinvolgerle nel confronto significa non avere a cuore gli interessi economici della città”.
Le strutture ricettive chiudono i contratti con i tour operator con largo anticipo, anche un anno prima rispetto alla soggiorno, ed incrementare all’improvviso la tassa d’ingresso alla città per i bus turistici significa essere tagliati fuori dalle scelte di molte agenzie turistiche. La conseguenza sarà che, per non vedersi annullate le prenotazioni stipulate con i tour operator un anno fa, ancora una volta saranno quasi certamente le imprese ricettive di Assisi a pagare il conto di questa aumenti. Una cosa inaccettabile!”.
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