Confcommercio: “Bene la task force regionale per i centri storici, ma vogliamo esserci anche noi”
“Condividiamo le finalità del gruppo di lavoro istituito dalla Regione per ripopolare i centri storici – sottolinea Confcommercio. "Chiediamo però un coinvolgimento diretto fin dalla fase di progettazione iniziale per poter dare ogni contributo utile al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi, primo fra tutti il ripristino delle funzioni di servizio carenti in modo da favorire il ritorno delle famiglie nei centri storici, vera chiave di volta di tutta questa operazione”.
“La qualità delle aree urbane non prescinde dalla presenza delle attività economiche e dalla loro relazione con i residenti e lo spazio pubblico. Per questo, Confcommercio – che rappresenta le imprese del commercio, del turismo e dei servizi e che, soprattutto, in materia di centri storici ha maturato negli anni una competenza specifica anche sotto il profilo tecnico – si rende disponibile a dare il proprio contributo nell’ambito della task force voluta dall’assessore regionale Stefano Vinti per ripopolare i centri storici dell’Umbria”.
In una lettera, firmata dal presidente regionale Aldo Amoni e dal presidente della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni, Confcommercio ha voluto esprimere, all’assessore Vinti e alla presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, l’apprezzamento della organizzazione per l’iniziativa regionale finalizzata a bloccare lo spopolamento dei centri storici dell’Umbria.
“Condividiamo assolutamente le finalità del gruppo di lavoro – sottolinea Confcommercio – che rientrano tra gli obiettivi strategici che la nostra organizzazione si è data da sempre. La possibilità di chiedere al Governo lo sblocco delle risorse non utilizzate provenienti dai Fondi Strutturali 2007-2013 per finanziare progetti di rilancio dei centri storici regionali, non può che essere condivisa. Questa iniziativa, tra l’altro, è anche propedeutica alla programmazione dei Fondi Strutturali 2014-2020 e potrebbe idealmente (ed opportunamente) prevedere progetti che includano il vasto patrimonio edilizio del Demanio”.
Alla luce di queste considerazioni, Confcommercio chiede alla Regione uno specifico coinvolgimento “fin dalla fase di progettazione iniziale per poter dare ogni contributo utile al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi, primo fra tutti il ripristino delle funzioni di servizio carenti in modo da favorire il ritorno delle famiglie nei centri storici, vera chiave di volta di tutta questa operazione”.
Al tema della rivitalizzazione dei centri storici, e alla necessità di invidiare un nuovo modello di sviluppo delle aree urbane, Confcommercio aveva dedicato nel 2008 il primo Forum Economia e Società, al quale avevano portato il loro contributo esperti e amministratori, italiani e stranieri.
Uno dei temi affrontati in occasione del Forum è stato quello della residenzialità, evidenziando la necessità di creare vantaggi competitivi alle giovani coppie, come alle aziende commerciali e alle botteghe artigiane, perché in centro tornino a stare e ad investire.
“In molti casi”, sostiene Confcommercio, “partiamo da situazioni non certo facili: non si tratta quasi più, ormai, di mantenere gente – residenti, turisti, imprese – in centro, ma di riportarvela, impegno ben più gravoso, che non serve a nulla se non è affrontato secondo una strategia complessiva in cui anche i soggetti privati sono chiamati ad assumersi un protagonismo e una forte responsabilità sociale”.
Il dibattito intorno alla rivitalizzazione dei centri storici, animato da Confcommercio negli ultimi anni, ha spinto anche alla redazione di una legge regionale sui centri storici e alla costituzione di una cabina di regia che lavora al coordinamento dei Quadri strategici di valorizzazione dei singoli Comuni. Anche di questi strumenti si dovrà tenere conto nei lavori della nuova task force regionale.
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