Tassa di soggiorno, seguire l'esempio positivo di alcuni Comuni | Confcommercio

Tassa di soggiorno, seguire l’esempio positivo di alcuni Comuni

Mencaroni (Confcommercio): “Sulla tassa di soggiorno seguire l’esempio virtuoso di alcuni Comuni, che ne hanno rinviato l’applicazione ammettendo la mancanza dei presupposti”

martedì 1 Gennaio 2013 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Mencaroni (Confcommercio): “Sulla tassa di soggiorno seguire l’esempio virtuoso di alcuni Comuni, che ne hanno rinviato l’applicazione ammettendo la mancanza dei presupposti”
“A proposito di tassa di soggiorno le amministrazioni di tutta l’Umbria seguano l’esempio virtuoso di alcuni Comuni, che hanno scelto di non applicare questo ennesimo balzello sulla base di una riflessione e di valutazioni che condividiamo in pieno e che  tengono nella giusta considerazione lo stato di gravissima crisi delle imprese”. 
A fare questo appello è il presidente della Confcommercio della provincia di Perugia e di Federalberghi Umbria Giorgio Mencaroni, che cita il caso “virtuoso” di Passignano sul Trasimeno, che proprio nei giorni scorsi ha annunciato agli operatori turistici di avere adottato una delibera con cui rinvia a data  da destinarsi l’introduzione della tassa di soggiorno per il “venir meno dei presupposti alla base dell’introduzione della tassa stessa”, ovvero l’introduzione omogenea e contestuale dell’imposta in tutti i Comuni del  comprensorio del Trasimeno; l’integrale utilizzo dell’introito derivante dall’imposta (da concordare con gli operatori)  per la promozione turistica ed il sostegno delle attività economiche; l’introduzione contestuale di riduzioni fiscali relativamente ad IMU e TIA (ex Tarsu).
”Il ragionamento adottato dal Comune di Passignano  – spiega Mencaroni – è anche frutto del confronto che ormai dal 2011 è stato intavolato con le associazioni di categoria: Confcommercio, e le sue componenti del turismo Federalberghi e Faita hanno sempre sostenuto che l’introduzione della tassa di soggiorno avrebbe tolto ulteriore ossigeno ad un comparto, quello turistico, in fortissima sofferenza, denunciando anche gli effetti negativi di una applicazione a macchia di leopardo, che determinerebbe una dannosa concorrenza interna tra territori.  Sappiamo che altre amministrazioni, sia del comprensorio lacustre che di altri territori, alcune in maniera informale, altre in via ufficiale, hanno espresso l’intenzione di non adottare la tassa di soggiorno. Una ragione in più per ribadire a tutti i Comuni umbri, a partire dal capoluogo, la richiesta di mostrare un atteggiamento responsabile, di non pensare solo a “fare cassa” e di  rinviare l’applicazione della tassa di soggiorno,  prendendo atto – come fa appunto con grande oculatezza il Comune di Passignano – che, alle condizioni attuali e alla luce dell’acuirsi della crisi economica, la sua introduzione non conseguirebbe nessun risultato tra quelli che si prefissava e si rivelerebbe un ulteriore  pesante fardello per le attività economiche, impegnate in una vera e propria lotta per la sopravvivenza”. 
L’esempio della città lacustre, ma anche quelli dei Comuni di Assisi, di Foligno, di Terni, di Città della Pieve, di Forgiano, etc., che hanno preannunciato il proprio“no” alla tassa di soggiorno per il 2013, secondo Confcommercio  deve rappresentare un monito per tutti i Comuni umbri: “La logica da applicare  – prosegue Mencaroni – non può essere quella che a minori trasferimenti dello Stato si fa corrispondere un aumento di tasse e tariffe ai danni di imprese e cittadini, pena la minaccia del taglio dei servizi, ma quella del vero  risparmio, di una spending review che punti sul recupero di efficienza e sulla rimozione di sprechi e  privilegi. Se alcuni Comuni riescono a far quadrare il bilancio rinunciando alla tassa di soggiorno, vuol dire che tutti ci possono provare: anche perché  i costi di riscossione e di gestione  in molti casi  eroderebbero in maniera molto consistente i proventi dell’imposta, con il pessimo risultato di avere costretto le imprese a fare gli esattori e di aver depresso ulteriormente il turismo per avere in cambio pochi spiccioli dalla destinazione incerta”.