Rifiuti "più cari" nei comuni passati dalla Tarsu alla Tia | Confcommercio

Rifiuti “più cari” nei comuni passati dalla Tarsu alla Tia

Dal rapporto 2009-2010 realizzato dall'Agenzia Umbria Ricerche nell'ambito del progetto ‘Osservatorio Tariffe e tributi locali’ è emerso un generalizzato aumento delle bollette per lo smaltimento rifiuti nei comuni che sono passati dalla Tarsu alla Tia.

giovedì 5 Luglio 2012 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

Dal rapporto 2009-2010 realizzato dall’Agenzia Umbria Ricerche nell’ambito del progetto ‘Osservatorio Tariffe e tributi locali’ è emerso un generalizzato aumento delle bollette per lo smaltimento rifiuti nei comuni che sono passati dalla Tarsu alla Tia.
In Umbria, secondo quanto esposto dalla ricercatrice Aur Meri Ripalvella – c’è ancora un doppio regime per il pagamento dei rifiuti: la tariffa Tarsu e la tassa Tia, il che rende difficile un confronto tra le varie realtà. Ad essere passati alla Tia, dal 2006  sono stati 7 comuni:  Perugia, Terni, Foligno, Bevagna, Passignano, Narni e Montefalco.  

La tassa a differenza della tariffa calcola l’ammontare del costo per il contribuente, tenendo conto del paramentro dei metri quadri dell’immobile, nella tariffa invece per il calcolo del pagamento del servizio si tiene conto della composizione del nucleo familiare.
Per potere delineare comunque un quadro attendibile di riferimento sull’andamento della bolletta della spazzatura in Umbria, la ricerca ha realizzato una simulazione di una famiglia tipo di 4 persone, che vivono in 100 metri quadri, per 49 comuni umbri.
Dalla ricerca emerge che questa famiglia spende nel 2010, in media, 134 euro l’anno in Umbria, escluso le tasse. Questo con un campo di variazione che va da 71 euro di Preci a 308 euro di Perugia». Calcolando l’evoluzione della bolletta per gli Umbri dal 2005 (data in cui non era ancora avvenuto il passaggio alla Tia per alcun comune umbro) al 2010, emerge che nei comuni in cui è stata applicata la Tia è aumentato per tutti il costo della bolletta, indipendentemente dai componenti del nucleo familiare, tranne che per i single a Perugia.

Considerando invece tutti i comuni aumenta ovunque la bolletta,  fatta eccezione per i comuni di Piegaro, Paciano, Gualdo Cattaneo, Cannara, Umbertide e Preci. I rincari oscillano tra il valore minimo riscontrato a Lisciano Niccone (0,8%) e Spoleto (2,6%) ed il valore massimo di Lugnano in Teverina, Montefalco, Bevagna, Foligno e Terni dove la spesa annua è più che raddoppiata. 
Lo studio peraltro ha il limite di arrivare fino al 2010 e da allora ad oggi  ci sono stati importanti cambiamenti.