Attività commerciali in crisi, reintrodotti gli indennizzi
E’ una misura fortemente voluta da Confcommercio, che colma un vuoto che durava ormai da oltre due anni e che consentirà a tanti operatori del settore costretti a chiudere anticipatamente la loro attività di poter contare su uno strumento concreto, in grado di accompagnarli alla pensione secondo i medesimi criteri e requisiti previsti dal decreto legislativo 28 marzo 1996, numero 207 (almeno 5 anni di iscrizione alla Gestione Commercianti Inps al momento della cessazione dell’attività commerciale, 62 anni di età per gli uomini e 57 anni per le donne).
Un importante risultato, insomma, ottenuto grazie all’azione di Confcommercio e che ripristina, di fatto, l’unica forma di sostegno economico per migliaia di lavoratori autonomi – titolari o coadiutori di attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; titolari o coadiutori di attività commerciale su aree pubbliche; esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; agenti e rappresentanti di commercio (articolo 59, comma 58, legge 449/1997) – che ne hanno peraltro sempre sostenuto il costo, attraverso la specifica contribuzione a carico di tutta la categoria, senza quindi gravare in alcun modo sulla finanza pubblica.
INFO
Responsabile Fiscale Seac
Nicoletta Censi
Tel. 075.506711
n.censi@confcommercio.umbria.it
Condividi