Dl Irpef, niente bonus per le famiglie numerose
Via libera al provvedimento dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Ora l'esame dell'Aula, il Governo mette la fiducia. Riaperta la rateizzazione per chi ha saltato le rate di Equitalia, prorogato al 15 settembre il pagamento dei canoni delle concessioni demaniali marittime.
Salta l’estensione del bonus alle famiglie numerose: governo e maggioranza, al Senato, hanno raggiunto un accordo per rimandare alla legge di stabilità l’agevolazione, prevista nel dl Irpef. Il provvedimento è passato dalle Commissioni all’Aula dove il Governo ha messo la fiducia. Ieri le commissioni hanno anche approvato il rinvio della Tasi al 16 ottobre per i Comuni inadempienti: entro il 20 giugno il Ministero dell’Interno anticiperà ai Comuni ritardatari fondi per coprire il 50% del gettito annuo della Tasi, “stimato ad aliquota base”. La copertura è stata individuata nel fondo di solidarietà comunale. Tornando al bonus, il capogruppo Ncd a Palazzo Madama Maurizio Sacconi ha spiegato che “l’emendamento che prevede interventi per ampliare la platea del bonus Irpef è una norma programmatica e impegna la legge di stabilità, nel momento in cui renderà strutturali tutte le misure di restituzione fiscali, a tenere in considerazione prioritaria e quindi a sondare queste stesse norme strutturali sul cosiddetto fattore famiglia”. Il rinvio che sarebbe stato concordato, secondo fonti parlamentari, fra Renzi, Alfano e Sacconi ha comunque creato più di qualche mal di pancia all’interno del Nuovo Centro Destra che, dell’estensione del bonus, aveva fatto un suo cavallo di battaglia al punto che sarebbe stato richiesta un’assemblea alla presenza di Alfano. Polemica politica a parte, sul bonus si è pronunciata anche la Corte dei Conti secondo cui serve una riforma vera per una riduzione dell’onere tributario e non surrogati. Nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, i magistrati contabili spiegano che “evasione, erosione, ‘fughe’ dalla progressività ma anche politiche redistributive basate sulle detrazioni di imposta (in larga parte, vanificate dal fenomeno dell’incapienza) così come scelte selettive, rientranti nell’ambito proprio e naturale della funzione dell’Irpef, affidate a strumenti ‘surrogati’ (i prelievi di solidarietà, i bonus, i tagli retributivi) sono all’origine di un sistematico
svuotamento della base imponibile dell’Irpef, finendo per intaccare la portata e l’efficacia redistributiva dell’imposta”. “Tutte scelte – prosegue – che allontanano e rendono più difficile l’attuazione di un disegno equo e strutturale di riduzione e redistribuzione dell’onere tributario”.
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