Fringe Benefit e Bonus carburante 2023, le novità contributive

Con il Decreto carburanti era stata prevista, anche per il 2023, la facoltà per i datori di lavoro di erogare ai propri dipendenti buoni benzina esenti, ai soli fini fiscali, fino al valore di 200 euro annui per beneficiario.

La novità rispetto all’anno precedente è che i buoni benzina risultavano soggetti a imposizione. Dando le istruzioni su come operare per effettuare i conguagli contributivi, l’Inps ha chiarito che la quota relativa ai buoni benzina fino a 200 euro è assoggettata a contribuzione previdenziale solo se eccedente la soglia di 3.000 euro (per i lavoratori con figli a carico) o di 258,23 euro (per i lavoratori che non hanno figli a carico).

Se il bonus benzina è confluito nell’importo ancora capiente degli altri benefit (comprensiva di eventuali ulteriori buoni benzina) resta quindi escluso dalla base imponibile ai fini contributivi.

UN ESEMPIO

Se l’azienda ha voluto elargire ad un dipendente senza figli a carico 200 euro in “buono carburante” e 50 euro in una “gift card” allora i 200 euro del “buono carburante” resteranno esenti dalla contribuzione.

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COSA SONO I FRINGE BENEFIT

Il datore di lavoro può riconoscere al lavoratore, al coniuge o ai familiari fiscalmente a carico, una serie di beni e servizi, eventualmente prodotti dalla stessa azienda, esentasse fino alla soglia 258,23 euro.
Per il solo periodo d’imposta 2023, i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico possono ricevere benefit fino a 3.000 euro esenti da Irpef.
La casistica dei benefits ai dipendenti è varia: i principali e più diffusi sono i buoni pasto, l’auto il cellulare aziendale, i buoni benzina, i buoni regalo.

L’attribuzione dei fringe benefit avviene discrezionalmente da parte del datore di lavoro, senza un accordo collettivo regolamento aziendale che lo vincoli, e in più può essere riconosciuta ad personam, in favore di un singolo dipendente e non della generalità o di categorie di questi.