Il futuro passa per il turismo
Tre priorità emerse dal VI Forum Federalberghi, che si è svolto a Perugia: più credito alle imprese, promozione integrata, rispetto delle regole. Ad animare la discussione su questi temi, tra gli altri, l’assessore regionale al Turismo Fabrizio Bracco, il presidente della Camera di commercio di Perugia Giorgio Mencaroni, il presidente provinciale Federalberghi Vincenzo Bianconi, rappresentanti del mondo bancario.
Una affermazione che vale come un dato di fatto: “Il futuro passa per il turismo”. L’annuale Forum del Turismo Federalberghi della provincia di Perugia, che si svolge oggi al Plaza Hotel di Perugia, parte da qui, provando poi a declinare le conseguenze, gli impegni, le responsabilità che ne derivano per banche, istituzioni, imprese, allo scopo di raggiungere un adeguato sviluppo del settore.
Ad animare la discussione su questi temi, tra gli altri, l’assessore regionale al Turismo Fabrizio Bracco, il presidente della Camera di commercio di Perugia Giorgio Mencaroni, il presidente provinciale Federalberghi Vincenzo Bianconi, rappresentanti del mondo bancario.
Il dibattito è partito dall’analisi della situazione attuale del comparto (effettuata in collaborazione con Incipit Consulting e STR Global), che mostra deboli e circoscritti segnali di ripresa, testimoniati dalle imprese della ricettività alberghiera. Anche se conforta il fatto che ci sia qualche eccezione, rimane però basso il dato sulla redditività, che in tempi di crisi è drammaticamente calata, mettendo in seria difficoltà i bilanci aziendali.
I dati ufficiali – peraltro fermi ad agosto – avvalorano un trend in miglioramento nei primi 8 mesi del 2014, con un +6,53% negli arrivi e +1,06% nelle presenze.
Il dato generale è frutto di un andamento “ondeggiante”: molto male il mese di marzo (-15,90% negli arrivi e -17,95% nelle presenze), moderatamente negativi giugno e luglio, in crescita gli altri mesi.
“Siamo in una fase molto delicata – ha sottolineato in occasione del Forum il presidente Federalberghi Confcommercio della provincia di Perugia Vincenzo Bianconi – in cui diventa essenziale potenziare gli strumenti e gli interventi che possono aiutare la ripresa del turismo e disinnescare per converso quelli che la ostacolano”. Federalberghi è tornata allora a puntare l’accento sulla promozione integrata, ormai vero “tormentone”, su cui però non si registra ancora quello “scatto in avanti” che le imprese invocano da tempo. L’integrazione deve esserci anche tra manifestazioni culturali e attività di promozione: tanto per fare un esempio, se si organizza una mostra in un paese estero, non può mancare una parallela azione di promozione turistica, così da sfruttare al meglio ogni possibilità di valorizzazione complessiva dell’Umbria.
In un contesto in cui tutti i settori dell’economia umbra sono in forte sofferenza, il turismo – che sta leggermente meno peggio degli altri e soprattutto ha molte più prospettive – è quello su cui le istituzioni devono investire e a cui il mondo del credito deve dare fiducia.
L’analisi della Web Reputation delle strutture umbre è emblematica in questo senso: l’Umbria va bene, ma potrebbe andare meglio. E’ infatti sopra la media la valutazione dei clienti per ciò che attiene il servizio (cortesia del personale, pulizia, colazioni offerte…); mentre ci sono fattori strutturali (arredamento, bagni, televisori, fruizione internet…) che hanno una valutazione un po’ sotto la media, ma che potrebbero essere migliorati da subito se le imprese fossero aiutare ad effettuare anche piccoli investimenti, peraltro già incentivabili.
“La recente pubblicazione del bando per la riqualificazione delle imprese turistiche, alberghiere ed extralberghiere – ha detto ancora Bianconi – è certamente un fatto positivo, come è positivo il decreto Franceschini. Se però le banche non supportano la voglia delle imprese ad investire, il loro coraggio ad assumersi ancora dei rischi nonostante il momento, gli effetti di questi incentivi saranno fortemente affievoliti. Le banche devono puntare sul settore che può essere il “cavallo vincente” nel rilancio dell’economia umbra, piuttosto che in comparti che, senza nulla togliere alla loro importanza, avranno però, per molteplici ragioni, un rilevanza sempre meno strategica”.
Le imprese, oltre che di risorse, hanno altrettanto bisogno di rispetto delle regole: un altro dei temi affrontati nel corso del Forum. Un esempio viene dal mondo del web: anche in Umbria non mancano strutture – più che altro B&B – che pubblicizzano quello che non sono e che non fanno, che non hanno nessuna autorizzazione, attuando una concorrenza sleale che danneggia fortemente le imprese ricettive. Per questo Federalberghi ha sottoscritto un accordo con una società informatica per la fornitura di un software in grado di comparare il dato ufficiale delle imprese ricettive autorizzate con quelle che compaiono in rete, e col nuovo anno intende promuovere una campagna perché le autorità competenti effettuino i controlli a difesa delle attività “regolari” e dei consumatori.
Tassa di soggiorno sempre e solo “no”
Tra le cose che alla ripresa del turismo fanno sicuramente da ostacolo, in prima posizione rimane la tassa di soggiorno. Al nuovo sindaco di Perugia Romizi Federalberghi ha chiesto di mantenere le promessa di abolirla, “perché il turismo perugino – che risulta tra quelli con una più significativa ripresa – va liberato da questa zavorra, senza la quale sarebbe particolarmente stimolato quello dei gruppi organizzati”. Alle amministrazioni che stanno invece pensando di introdurre l’imposta di soggiorno, l’associazione ha ribadito che non è questa la strada per far quadrare i bilanci, e che sarebbe una scelta miope tagliare le gambe all’unico settore che ha tutte le caratteristiche per essere la chiave del rilancio di interi territori.
Expo 2015, ancora si naviga nell’incertezza
Il ruolo del turismo nell’ambito della presenza della Regione Umbria ad Expo 2015 è ancora tutto da definire. L’Expo inizia a marzo. Le imprese sono preoccupate. C’è da stupirsi? Per fortuna almeno funziona il discorso delle “antenne”, ovvero l’azione diretta di comunicazione del “prodotto Umbria – suggerita proprio da Federalberghi – che la Regione sta svolgendo, attraverso agenzie specializzate del luogo, in alcuni mercati particolarmente interessanti.
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