Le nuove misure di contrasto all’utilizzo del contante
INFO: Responsabile Fiscale Seac Confcommercio, Nicoletta Censi, Tel. 075.506711 - n.censi@confcommercio.umbria.it
Contante
A decorrere dal 1° luglio 2020, in materia di utilizzo di denaro contante, è prevista dal decreto la riduzione dell’attuale soglia di 3000 euro a 2000 euro, e un’ulteriore abbassamento a 1000 euro a decorrere dal 1° gennaio 2022.
Sanzioni in caso di mancata accettazione di pagamenti con carta di credito
Dalla stessa data del 1° luglio 2020, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, con richiesta da parte del cliente di poterlo effettuare con una carta di pagamento, viene applicata all’esercente una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
Credito di imposta sulle commissioni alle carte di credito
Sempre dal 1° luglio 2020 è istituito un credito di imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate in relazione a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali, ma solo per gli esercenti con ricavi e compensi relativi all’anno d’imposta precedente, generalmente il 2019, di ammontare non superiore a 400.000 euro.
Su tale punto le federazioni aderenti a Confcommercio stanno promuovendo emendamenti al decreto che è in corso di conversione in Parlamento, per estendere il credito di imposta per le commissioni dovute per i pagamenti elettronici anche alle transazioni relative a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di soggetti non consumatori finali, nonché di eliminare la soglia di 400 mila euro di ricavi e compensi prevista dal decreto legge per poter accedere al credito di imposta sulle commissioni.
Questo il commento di Confcommercio alla novità sul Pos contenuta nell’ultima bozza del decreto fiscale.
“Utile il principio del ricorso allo strumento del credito di imposta per la riduzione delle commissioni su carte di credito e di debito che gravano sulle imprese che accettano tali mezzi di pagamento. Ma la dotazione di cui si parla (26,95 milioni di euro per il 2020 e 53,9 milioni di euro a regime) è evidentemente insufficiente per una risposta “sistemica” a fronte di un monte commissioni stimabile nell’ordine di 1,5 miliardi annui. Bisogna, quindi, incrementare percentuale di intervento, dotazione e soglia per l’accesso alla misura. Soprattutto, insieme, occorre perseguire la strada di una generalizzata riduzione dei costi e delle commissioni che gravano su imprese e consumatori, anche favorendo la concorrenza tra carte di credito e di debito e strumenti elettronici di pagamento di nuova generazione”.
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