Regione Umbria, la giunta adotta il Testo Unico del commercio
La Giunta regionale dell'Umbria ha adottato il Testo unico in materia di commercio, di cui riassumiamo i punti salienti. Il provvedimento è frutto di un confronto con le associazioni di categoria e dei consumatori e con la II Commissione consiliare permanente. Ora è atteso il via libera dell'assemblea di Palazzo Cesaroni, che voterà l'atto senza poter apportare modifiche.
La Giunta regionale dell’Umbria ha adottato il Testo unico in materia di commercio. Il provvedimento è frutto di un confronto con le associazioni di categoria e dei consumatori e con la II Commissione consiliare permanente. Il testo, vagliato dal Comitato per la legislazione, è composto da sei Titoli e novanta articoli, che portano al superamento di cinque leggi regionali e all’abrogazione di ulteriori 33 leggi regionali che sono intervenute nel tempo, coerentemente all’evoluzione normativa di settore.
Ora è atteso il via libera dell’assemblea di Palazzo Cesaroni, che, in base alla legge regionale 8/2011 sulla semplificazione, voterà l’atto senza poter apportare modifiche: si concluderà così un iter complesso, frutto di un corposo e profondo adeguamento anche alle novità introdotte dal pacchetto dei decreti ‘salva Italia’, ‘liberalizzazioni’, ‘semplificazione’ e ‘del fare’”. La nuova legge offre – secondo l’assessore – una spinta concreta alla digitalizzazione, alla riqualificazione e all’ e-commerce, attraverso la presentazione di pratiche elettroniche e la gestione on-line dei procedimenti, con conseguenti ricadute in termini di innovazione e semplificazione. In questa fase di difficile congiuntura economica – ha concluso Paparelli – le norme contenute nel Testo unico sono il frutto di un lavoro ampiamente condiviso e per questo riteniamo che il provvedimento rappresenti un contributo concreto verso quella ripresa economica da tutti auspicata”.
LE PRINCIPALI NOVITA’
Centri storici: la nuova disciplina rimanda ad un atto di Giunta per la puntuale definizione del concetto giuridico di Centri storici e/o le reti di impresa nel contesto dei QSV. É prevista inoltre la possibilità di attivare sperimentazioni di semplificazione amministrativa atte a facilitare l’insediamento di imprese commerciali nei centri storici. Dedicato al tema della valorizzazione dei così detti “negozi storici” è l’art. 21 del testo, per quelle attività commerciali che costituiscono testimonianza storica, artistica e culturale del nostro territorio.
Negli esercizi commerciali non alimentari si dà spazio alla vendita di prodotti alimentari: gli esercizi del solo settore non alimentare possono destinare, senza modificare la categoria di appartenenza, una parte della superficie di vendita, fino al tre per cento, e comunque non superiore a duecentocinquanta metri quadrati della superficie di vendita medesima, ai prodotti del settore alimentare strettamente funzionali al completamento dell’offerta.
Liberalizzazione delle vendite promozionali e di liquidazione e misure a tutela del consumatore: sono eliminati i limiti temporali delle vendite di liquidazione e promozionali. Introdotta l’obbligatorietà dell’esposizione degli orari e dei prezzi con il dettaglio del prezzo iniziale, finale e dello sconto, inoltre vengono definite le sanzioni per i commercianti che trasgrediscono a tale obbligo.
Contributi: previsto lo snellimento delle procedure, la Giunta regionale individuerà, nel Piano triennale di indirizzo strategico del commercio, le specifiche misure di intervento, con l’indicazione delle relative risorse e adotterà i criteri e le modalità per la concessione dei singoli contributi attraverso iniziative proprie od anche avvalendosi dei comuni, singoli o associati tra loro, dei CAT e dei Consorzi fidi.
Ingrosso e dettaglio: nel nuovo testo unico si precisa che sarà possibile esercitare nella stessa sede sia la tipologia di commercio al dettaglio che quello all’ingrosso e, nel caso di concomitanza, la disciplina autorizzatoria applicata sarà quella riferita al settore del dettaglio.
Commercio su aree pubbliche: semplificato il procedimento di regolarizzare della propria posizione (entro tre mesi) senza più la sospensione immediata dell’autorizzazione. Ciò sarà possibile attraverso la condivisione di dati tra gli stessi Comuni, l’Inps e l’Inail mediante l’uso della banca dati Suape.
Fiere e Mercati: le manifestazioni vengono inserite nel calendario regionale con il principio del silenzio assenso qualora non si abbia ricevuto diverso comunicazione nei 30 giorni successivi alla richiesta di domanda. Nello stesso calendario regionale verranno poi inserite, con procedura informatica, anche le manifestazioni locali di competenza dei Comuni. Sempre in questo ambito sono state semplificate le disposizioni relative al riconoscimento degli enti fieristici e quelle relative alla procedura di presentazione delle domande da parte degli organizzatori.
Realizzazione della “banca dati” delle attività commerciali di interesse regionale: verrà inserita nell’ambito dello Sportello per le attività produttive e per l’edilizia (Suape), e rappresenta il punto di partenza da cui far derivare ulteriori semplificazioni in tema di autorizzazioni e abilitazioni e consentirà di assumere facilmente dati sulla regolarità contributiva delle imprese, oltre che informazioni sui vari settori merceologici e sulle diverse tendenze e prospettive del settore.
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