Sagre per non più di 4 giorni e con gli stessi protocolli dei ristoranti | Confcommercio

Sagre per non più di 4 giorni e con gli stessi protocolli dei ristoranti

Fipe Umbria Confcommercio: “La migliore soluzione possibile, il rischio era di una riapertura senza limiti”.
La decisione è maturata anche in virtù del pressing di Fipe Umbria, il cui presidente Romano Cardinali nei giorni scorsi ha incontrato l’assessore regionale alle attività Economiche Michele Fioroni, ribadendo lo stato d’animo delle imprese del settore e la loro situazione di enorme difficoltà, che rendeva inaccettabile una riproposizione delle sagre nella consueta modalità e durata.
mercoledì 1 Luglio 2020 | iconCONDIVIDI iconSTAMPA

La Regione Umbria sta per emanare una ordinanza sulle sagre che dal 15 luglio darà nuovamente il via libera a queste manifestazioni, ma per una durata massima di 4 giorni e con l’applicazione rigida dei protocolli in vigore per i diversi aspetti, in primis quello della ristorazione.

La decisione è maturata anche in virtù del pressing di Fipe Umbria – la Federazione dei Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio, il cui presidente Romano Cardinali nei giorni scorsi ha incontrato l’assessore regionale alle attività Economiche Michele Fioroni, ribadendo lo stato d’animo delle imprese del settore e la loro situazione di enorme difficoltà, che rendeva inaccettabile una riproposizione delle sagre nella consueta modalità e durata.

“Abbiamo sollecitato con forza il confronto con la Regione sul tema sagre, facendoci interpreti con l’assessore Fioroni della enorme preoccupazione, e spesso rabbia, degli imprenditori della ristorazione, messi già in ginocchio dal lockdown e da una ripartenza molto complicata”, sottolinea Cardinali.

“Fermo restando che per noi l’ottimo, e quindi la nostra prima richiesta, era uno stop completo alle sagre puramente “mangerecce”, la soluzione individuata è alla fine la migliore di quelle possibili. La Regione Umbria sta per porre un limite temporale importante che, unito all’obbligo del rispetto dei protocolli e al fatto che la data della sagra va comunicata con largo anticipo, scoraggerà molte iniziative non motivate da vere ragioni culturali, di tradizione o religiose.

Altre Regioni sono state molto più di manica larga, e se la Regione Umbria non fosse intervenuta con un provvedimento restrittivo c’era comunque il rischio di dover applicare direttive nazionali a maglie molto più ampie. Consideriamo inoltre molto importante e apprezziamo la disponibilità dell’assessore Fioroni a rivedere la normativa sulle sagre negli aspetti più problematici, da Fipe Confcommercio Umbria ripetutamente posto all’attenzione delle istituzioni. Una fase di revisione assolutamente necessaria, e che ovviamente vedrà coinvolti tutti gli attori in campo, e quindi in primis l’associazione delle Pro Loco”.