Tariffe e tasse rifiuti insostenibili per le imprese del commercio e del turismo
Confcommercio chiede l’intervento del presidente Anci Boccali
All’incontro con il presidente dell’Anci Wladimiro Boccali, il presidente della Confcommercio dell’Umbria Aldo Amoni si è presentato con i conti in mano, per parlare di tassazione locale – in particolare, di tariffe e tasse relative alla gestione dei rifiuti urbani – e chiedere un riequilibrio in favore delle imprese del commercio e del turismo, che ne sopportano il peso ben più di quelle di altri settori.
“Non siamo andati all’Anci per dire semplicemente: basta con le tasse! Abbiamo invece voluto denunciare un fatto ormai insostenibile”, spiega il presidente Amoni. “Tasse e tariffe dei servizi pubblici, nel caso specifico abbiamo parlato soprattutto dei rifiuti urbani, pesano in maniera discriminatoria sul commercio ed il turismo. In tempi così difficili, con una crisi che costringe le imprese non solo a stringere la cinghia, ma in molti casi addirittura a chiudere i battenti, le attività commerciali e turistiche non ce la fanno più a sopportarne il peso!”
Alcuni esempi portati dal presidente Amoni all’attenzione del presidente Anci: un albergo con 206 camere paga ogni anno a Perugia 64 mila euro per la TIA (la tariffa per il servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani che nel 2006 ha sostituito la Tassa Rifiuti Solidi Urbani TARSU), alla quale si aggiungono oltre 110 mila euro della vecchia ICI, per un totale di 174 mila euro che finiscono nelle casse dell’amministrazione comunale solo per queste due imposte.
Un altro albergo, questa volta con 94 camere, paga per la TIA 22 mila euro, a cui si aggiungono 46 mila euro della vecchia ICI; mentre una media superficie di vendita nel settore abbigliamento sborsa per la TIA ben 28 mila euro e un campeggio 54 mila euro.
L’incontro con il presidente dell’Anci è stato voluto da Confcommercio Umbria anche in considerazione della prossima entrata in vigore, da gennaio 2013, della TARES, il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi che sostituirà la TARSU e la TIA, nei Comuni dove quest’ultima è stata già applicata.
“Finora i nostri settori hanno subito non solo una enorme pressione, ma anche un enorme squilibrio nella tassazione: un esempio può essere quello degli alberghi costretti a pagare il vuoto per pieno. Abbiamo chiesto al presidente Boccali che si attivi per mettere un freno a questa situazione, soprattutto nel momento in cui le amministrazioni comunali metteranno mano all’applicazione della TARES”, aggiunge Amoni.
“Da parte nostra, abbiamo sollecitato la confederazione nazionale perché nel confronto con il governo, che dovrà definire i coefficienti in base ai quali la TARES potrà essere applicata, faccia valere le ragioni delle piccole imprese del commercio e del turismo”.
Il presidente dell’Anci Wladimiro Boccali ha affermato di condividere l’analisi di Confcommercio e si è impegnato a suggerire alle amministrazioni locali di adottare criteri di maggiore equità tra i settori economici, anche in vista del nuovo tributo.
Anci e Confcommercio, infine, hanno concordato sulla opportunità di effettuare una capillare attività di comunicazione alle imprese per un migliore utilizzo delle detrazioni, sulla parte variabile della quota, che spettano a chi effettua la raccolta differenziata.
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