Umbria, la Regione approva il Testo Unico sul Commercio
Il Consiglio regionale dell'Umbria ha approvato il Testo Unico del Commercio, che razionalizza la normativa in materia. Positiva la valutazione della Confcommercio Umbria, il principale interlocutore delle istituzioni nel lungo lavoro per arrivare al documento definitivo. Tra gli elementi positivi da sottolineare la spinta all'e-commerce e alla innovazione. Tra le novità, si segnala la liberalizzazione delle vendite promozionali e di liquidazione.
IL DETTAGLIO SUL TESTO UNICO
Confcommercio Umbria “promuove” il Testo Unico del Commercio, approvato l’11 giugno dall’Assemblea di Palazzo Cesaroni. Data la sua natura – è una riorganizzazione e razionalizzazione di normative esistenti, e le uniche novità apportabili riguardano aspetti di semplificazione e innovazione – il provvedimento è considerato un buon risultato, che negli aspetti non trattabili potrà essere integrato grazie ai regolamenti previsti.
Confcommercio Umbria è stato il principale interlocutore della Regione, dato il ruolo di leadership nella rappresentanza del settore commercio, nel lungo e articolato percorso che ha portato all’approvazione del documento.
“Un percorso nel quale – sottolinea l’organizzazione – abbiamo avuto modo di apprezzare la disponibilità dell’Assessore e degli Uffici competenti nel confrontarsi sui vari aspetti e nel dare ascolto alle nostre istanze”.
Tra i punti qualificanti del Testo Unico – secondo Confcommercio, che per questi risultati si è battuta – ci sono l’introduzione del piano annuale e triennale del commercio, dell’obbligo per i Comuni di dotarsi di un piano programmatico legato a criteri qualitativi (salute, ambiente, paesaggio, ordine pubblico), dell’Agenzia delle Imprese, con funzioni sostitutive del Suape; il mantenimento del titolo autorizzatorio per le grandi superfici (M3, G1 e G2), rilasciato attraverso l’iter della Conferenza di Servizi; la limitazione all’apertura dei corner alimentari all’interno della superfici di vendita non alimentari; la nuova configurazione dell’Osservatorio del commercio, e la sua integrazione con una banca dati informatizzata, funzionale a monitorare lo stato di salute del settore e dunque ad una più pertinente programmazione in materia; l’impulso dato all’e-commerce e alla innovazione.
Circa le questioni in sospeso – ad esempio quella dei poli commerciali, in una prima fase inseriti nel documento, ma oggetto di impugnativa da parte dal Governo, o la previsione di una modulistica unificata per tutti i Comuni, scomparsa dal esto definitivo – Confcommercio Umbria auspica vengano prese nuovamente in esame già da settembre, e rivolge un invito in questo senso alla Regione.
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